La scoliosi è una patologia dell'età evolutiva ancora molto attuale e diffusa. Sebbene rispetto al passato sia aumentata l'attenzione verso questa patologia sia da parte dei genitori che dei pediatri, noi specialisti ci troviamo non di rado a dover adottare delle scelte terapeutiche severe, mediante la prescrizione di busti e corsetti.
L'età più indicata per una prima visita specialistica, va dai 12 ai 13 anni di età, quando i nostri bambini iniziano ad entrare in una fase di sviluppo pre-puberale, che nelle ragazzine coincide con il menarca ( prima mestruazione). Sebbene per la scoliosi non vi sia una causa certa e unifattoriale, siamo tutti d'accordo nel riconoscere alcuni fattori determinanti una evoluzione peggiorativa della stessa. I genitori spesso continuano a colpevolizzare l'eccessivo peso degli zaini scolastici e ad enfatizzare la pratica del nuoto quale sport indicato per la prevenzione, tuttavia la migliore arma per trattare con successo la scoliosi è data dalla diagnosi precoce. Poter intervenire precocemente significa avere maggiori possibilità di curare con successo e senza dover necessariamente ricorrere alla prescrizione di busti da indossare dalle 18 alle 22 ore giornaliere e per alcuni anni.
L'adolescente affetto da scoliosi, dovrebbe essere seguito da uno specialista esperto in problematiche ortopediche pediatriche con una visita clinica ogni 6 mesi ed un controllo radiografico annuale volto a monitorare l'evoluzione della patologia e cogliere in tempo i primi segni di un eventuale peggioramento.
Praticare regolarmente sport non vuol dire curare la scoliosi, e non ci sono pertanto sport più utili rispetto ad altri. Viceversa esistono differenti tecniche di riabilitazione posturale che se eseguite con impegno e da personale competente possono contrastare l'evoluzione peggiorativa della curva scoliotica degli adolescenti.
Si raccomanda infine ai genitori di scegliere accuratamente lo specialista da consultare e successivamente fare in modo che sia sempre lo stesso a seguire il percorso terapeutico della patologia negli anni di crescita scheletrica dei ragazzi.